02 Lug Glifosato innocuo? Ecco tutte le prove che smentiscono EPA, mentre Coldiretti lo vuole riutilizzare in Italia
Scritto da Caterina Lenti il 12 Febbraio 2020. Pubblicato in Pesticidi e Ogm.
In attesa che nel 2022 l’Ue si pronunci sul rinnovo della licenzia per l’utilizzo del glifosato, la domanda che ci si chiede frequentemente è la seguente: il glifosato è innocuo?
Parliamo, come noto, di un principio attivo utilizzato in molti pesticidi dal 1974, in particolare negli Stati Uniti.
Commercializzato per primo dal colosso agro-industriale Monsanto, col nome commerciale Roundup, con la scadenza del brevetto per l’utilizzo dell’erbicida della Monsanto nel 2000, altre aziende hanno potuto vendere erbicidi a base di glifosato sotto il proprio marchio, con migliaia di formulazioni, con un costo diminuito in modo significativo.
Ampiamente utilizzato per la pulizia dei margini stradali, di strutture ferroviarie, del verde pubblico, in agricoltura il suo impiego è legato alle sementi geneticamente modificate (OGM) di soia, mais e colza, il cui DNA è stato alterato per renderlo più resistente ad esso.
EPA e Coldiretti sostengono l’innocuità del glifosato
Secondo l‘EPA e la Coldiretti il glifosato è innocuo.
Di recente, infatti, gli scienziati della statunitense EPA, Environmental Protection Agency hanno eseguito una valutazione indipendente, utilizzando i dati disponibili sul glifosato, arrivando a conclusioni molto forti:
- i prodotti a base di glifosato, utilizzati secondo le prescrizioni, non comportano rischi né per bambini né per adulti
- gli attuali utilizzi non sarebbero pericolosi per la salute umana
- non ci sono indicazioni che i bambini siano maggiormente sensibili a quest’agente
- non esistono evidenze circa la possibilità che tale sostanza provochi il cancro negli esseri umani.
In Italia, Confagricoltura Veneto ha chiesto che gli agricoltori possano continuare a usarlo, considerato che la sua eliminazione “potrebbe mettere in crisi numerose imprese agricole”.
Il presidente di Coldiretti Trentino, Gianluca Barbacovi, spiega, invece, che “molecole e principi attivi vanno sempre utilizzati con metodo e moderazione”, sottolineando che “in alcune zone della Val di Cembra e della Val di Non l’utilizzo di questo principio attivo è indispensabile per ottenere buoni risultati”.
Impatto del glifosato sulla salute umana: secondo la IARC è tra le sostanze probabilmente cancerogene per l’uomo
L’impatto del glifosato sulla salute umana
Glifosato innocuo?
La IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) di Lione ha inserito nel 2015 il glifosato nella lista delle sostanze probabilmente cancerogene per gli uomini (categoria 2A). Sono state anche accertati ingenti fondi stanziati da Monsanto per mettere a tacere determinati studi che hanno accertato la pericolosità di questo erbicida.
Nella stessa categoria sono presenti sostanze come DDT, steroidi anabolizzanti, emissioni da frittura in oli ad alta temperatura, carni rosse, emissioni prodotte dal fuoco dei camini domestici alimentati a legna o con biomasse ecc.
Parliamo di sostanze per cui ci sono limitate prove di cancerogenicità nell’uomo, ma dimostrazioni più significative nei test con animali.
Studi epidemiologici hanno segnalato un aumento del rischio di linfomi di non Hodkin , mentre studi di laboratorio in cellule isolate hanno dimostrato che la sostanza provoca danni genetici e stress ossidativo.
Un recente studio condotto dall’Università di Washington State e pubblicato sulla rivista Scientific Reports, effettuato sui ratti, ha riscontrato nella seconda generazione nata un drammatico aumento di alcune patologie di testicoli, ovaie, ghiandole mammarie, oltre che dell’obesità.
Ed inoltre patologie prostatiche, aumento elle malattie renali, aborti spontanei nelle femmine.
Tra i sintomi riportati da gente esposta a forti dosi di glifosato:
- gonfiore agli occhi
- intorpidimento del viso
- bruciore e prurito della pelle
- accelerazione del battito cardiaco
- pressione sanguigna alta
- mal di testa
- nausea
I rischi dell’utilizzo del glifosato per l’ambiente
- Alla domanda riguardante il glifosato ribadiamo che esso non è pericoloso solo per l’ambiente acquatico e per i suoi organismi ma anche per il suolo e per la vegetazione che lo popola.
- Nelle piante può causare un rapido decadimento della maturità e complessità delle cenosi vegetali, oltre alla scomparsa di numerose specie e alla difficoltà di ripristinare le condizioni iniziali, anche dopo l’abbandono della pratica.
- Esso ha un impatto nocivo sulla funzione chiave della rizosfera, parte del suolo che circonda le radici, essenziale per la salute e l’assorbimento dei nutrienti da parte delle piante, rendendole più vulnerabili alle malattie e riducendo la fissazione dell’azono.
- Inoltre:
- riduce i cicli vitali degli invertebrati d’acqua dolce
- influenza la crescita e la sopravvivenza dei lombrichi, vitali per la salute del suolo e, in generale, degli habitat terrestri
- aumenta significativamente le mutazioni del moscerino della frutta
- influenza negativamente un certo numero di specie che predano beneficamente i parassiti delle colture (es. coleotteri predatori, vespe parassitoidi, afidi predatori ecc.)
- modifica le cellule epatiche nelle carpe
- ha effetti geno-tossici nelle anguille europee
- provoca malformazioni nei girini di rana ecc.
Puntualmente le evidenze scientifiche a riprova delle pericolosità del glifosato vengono ignorate a favore di interessi economici di sistemi produttivi intensivi.
Non bastano azioni dei singoli Stati, è urgente una presa di posizione chiara e definitiva da parte dell’ Unione Europea.
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