28 Giu I cereali integrali possono aiutare a ridurre l’acne
I CEREALI INTEGRALI POSSONO AIUTARE A RIDURRE L’ACNE
L’acne giovanile è molto frequente e si manifesta attraverso lo sviluppo di rilievi sulla pelle (eruzioni cutanee) comunemente chiamati brufoli. Colpisce l’80% degli adolescenti e la sua comparsa, in genere, coincide con la pubertà che, di norma, avviene tra i 14 e i 16 anni di età può persistere fino ai 20-25 anni.
È caratterizzata dalla presenza di diverse lesioni che si presentano spesso contemporaneamente:
- punti neri (comedoni aperti), follicoli dilatati e ostruiti da materiale cheratinico e grasso; si presentano di colore scuro all’estremità a causa di una reazione (ossidazione) che si verifica quando il grasso in essi contenuto entra a contatto con l’aria
- punti bianchi (comedoni chiusi), follicoli dilatati e ostruiti da materiale cheratinico e grasso che non si aprono verso l’esterno e restano al di sotto della pelle (sottocutanei); si presentano come piccole protuberanze di colore chiaro, simili ai punti neri ma spesso dalla consistenza più soda
- papule, lesioni della pelle che appaiono come piccoli rilievi solidi, di colore rosato, a volte dolenti al tocco
- pustole, simili alle papule, presentano al centro una punta bianca contenente pus
- noduli, grumi solidi che si formano sotto la superficie della pelle e possono essere dolorosi
- cisti, lesioni profonde, dolorose e piene di pus che possono causare cicatrici
I ricercatori australiani guidati da Neil Mann hanno reclutato 50 giovani maschi (di età compresa tra 15 e 25 anni) con acne da lieve a moderata per uno studio di dodici settimane sulla relazione tra dieta e acne.
Metà del gruppo ha mangiato una dieta tipica occidentale, mentre l’altra metà ha mangiato carne magra, pollame, pesce, frutta, verdura e ha sostituito pane integrale, cereali e riso per cibi raffinati.
Dopo dodici settimane, l’acne del gruppo che mangiava più proteine e cereali integrali “è migliorata notevolmente, di oltre il cinquanta per cento”.
Journal of Dermatological Science , pubblicato il 4 gennaio 2008.
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