27 Feb Quando è nata la ricerca scientifica in nutrizione?
Quando è nata la ricerca scientifica in nutrizione?
Il cibo è indissolubilmente legato alla nostra sopravvivenza, e lo studio di tutto quello che mangiamo (e di come lo mangiamo) esiste pertanto da quando esiste l’uomo.
La scienza sappiamo nasce propriamente quando si sviluppa il metodo sperimentale di Galileo Galilei (N.M.1564-1642), ma l’applicazione del metodo scientifico in medicina ed in nutrizione non è proprio semplice come per la fisica o altre discipline.
Le discipline correlate alla moderna scienza della nutrizione sono innumerevoli (chimica, biologia, medicina, demografia, statistica, giusto per citare le più comuni) e durante i secoli sono stati molti gli scienziati che, esperimento dopo esperimento, hanno aggiunto tasselli alla nostra conoscenza sulla nutrizione e sull’alimentazione.
Interessante è la storia di James Lind (1716-1794)
Medico scozzese arruolato nella marina britannica è riconosciuto come essere il primo ad eseguire uno studio clinico costruito con i parametri scientifici.
Per molti, fu proprio lui il primo ricercatore in nutrizione anche se a ben osservare medicina e nutrizione sono collegate fin dalla nascita della medicina con Ippocrate.
È il 1747 quando sulla nave dove serve, Lind identifica molti casi di scorbuto, una malattia oggi noto provocata dalla carenza di vitamina C.
Nel ‘700 nessuno conosceva l’esistenza delle vitamine, ma Lind intuisce che la malattia è in qualche modo legata al cibo: infatti si rende conto che si ammalavano di più i marinai che attraccavano raramente, e che mangiavano per lungo tempo solo pesce e derrate conservabili.
In realtà già da più di un secolo erano note diverse cose sullo scorbuto e diverse teorie su come curarlo.
Ricordiamo che lo Scorbuto è una malattia gravissima che porta in tempi brevi alla morte, inizia con debolezza e stanchezza, ecchimosi sul corpo, gengive sanguinanti, fino ad arrivare alla perdita di denti, erano soggetti a questa malattia soprattutto i marinai nelle lunghe attraversate.
L’esempio più lampante delle prime scoperte riguardo alla prevenzione dello scorbuto fu il primo viaggio verso le Indie Orientali della flotta inviata dalla nuova Compagnia delle Indie Orientali nel 1605. Questa flotta era formata da quattro navi: la Dragon, l’ammiraglia, era sotto il comando del Capitano James Lancaster. Quando la flotta arrivò a Capo di Buona Speranza, tutte le ciurme eccetto quella della Dragon erano falcidiate dallo scorbuto. L’ammiraglia non subì la stessa sorte grazie all’uso del succo di limone che il capitano Lancaster aveva portato in mare in bottiglie, dandone tre cucchiaini ogni mattina a ogni uomo che mostrava i minimi segni di scorbuto. John Woodall, il Capo Medico della Compagnia delle Indie Orientali, scrisse il libro The Surgeon’s Mate, dove raccomandava fortemente l’uso del succo di limone come trattamento dello scorbuto, in base all’esperienza di Lancaster. Prima dei tempi di Lind, più di ottanta libri e articoli sono stati scritti sullo scorbuto, e in molti di essi l’uso di frutti acidi o i loro succhi era raccomandato. Soloman Albert nel 1608 menziona il succo d’arancia; Felix Plater raccomanda le arance; nel 1674 de la Böe, professore di medicina a Leyden, disse che le arance curassero lo scorbuto.
Malgrado quindi da oltre 100 anni si associavano gli agrumi come rimedio contro lo Scorbuto in realtà erano anche presenti posizione contrarie, e la malattia continuava ad affliggere i marinai.
Il vero merito quindi di James Lind fu quello di eseguire un esperimento scientifico.
Lind decide così di fare un esperimento: divide l’equipaggio in sei gruppi, a ciascuno dei quali assegna, in modo casuale una dieta avente un ingrediente diverso: arance, limoni, aceto, sidro, acqua salata, e un miscuglio di mostarda, rafano e aglio, tutti rimedi utili, secondo le credenze di quel periodo, per combattere lo scorbuto.
Solo i marinai che ricevono arance e limoni (che oggi sappiamo essere ricchi di vitamina C), guarirono in modo rapido. Lind dimostra così una relazione diretta tra cibo e malattia.
Altri scienziati poi scopriranno la vitamina C, ma con Jamens Lind si dimostra in modo scientifico che la mancanza di un micro nutriente (all’epoca sconosciuto) nell’alimentazione può portare in modo rapido alla malattia e successivamente alla morte.
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