04 Mar SEMOLATRICE
La Semolatrice è la macchina specifica adatta a purificare/ripulire le semole da frammenti di cruschello e punti neri di dimensione simile ai granelli di semola.
Macchina tipicamente utilizzata negli impianti di grano duro e di mais, meno utilizzata negli impianti di grano tenero.
Mentre il Plansichter esegue la setacciatura dividendo il prodotto esclusivamente in base alla sua granulometria, la Semolatrice ha il compito di meglio pulire il prodotto anche da quei frammenti cruscali di piccole dimensioni.
Comunemente, in modo errato, si ritiene che compia una separazione in base al peso specifico, in realtà come ci insegna Galileo, la differenza di peso specifico non è il fattore che influenza la velocità di caduta di un corpo, piuttosto è la forma che perlopiù determina una differente velocità di caduta, in un flusso d’aria ascendente controllato si può determinare con una certa precisione i frammenti che sono sospesi o sollevati rispetto ai frammenti che cadono.
Da tenere presente che anche il semplice movimento di vibrazione consente ad uno strato di prodotto di stratificarsi con i frammenti di minore dimensione che tendono a scendere verso il fondo e i frammenti più leggeri che anche in mancanza di aspirazione tendono a emergere e galleggiare.
Storia della Semolatrice
Le prime semolatrici erano chiamate a cascata molto diverse dalle attuali e con forme particolari, un concetto comune era che per pulire le semole era necessario utilizzare l’aria.
Quindi le prime semolatrici chiamate a cascata non avevano stacci.
La Semolatrice Cabanes è la prima che inserisce anche un telaio stacciante e viene esposta a Bordeaux nel 1859.
Successivamente ci sono notevoli variazioni sul tema queste macchine si perfezionano meglio e il modello che fa compiere un passo evolutivo importante è la Semolatrice Marsigliese.
I primi modelli erano composti da una fila di telai guarniti con rete dove sopra scorre grazie ad un movimento comandato da eccentrici un sottile strato di semola,
queste guarnizioni sono attraversate da una corrente d’aria che proviene da un ventilatore posto sotto, i granelli di semola più fini scendono attraverso le aperture delle guarnizioni, i frammenti sempre di semola più grossi avanzavano al telaio successivo, invece i frammenti di crusca anche se piccoli rimangono sopra lo staccio non riuscendo a vincere il flusso ascendente dell’aria.
L’evoluzione della marsigliese portò a prevedere un sistema aspirante invece che premente, la particolarità o difficoltà tecnologica è che l’aspirazione dove essere il più uniforme possibile in tutta la lunghezza dei telai, per questo motivo le semolatrici dispongono di una cassa aspirante sopra tutta la lunghezza dei telai con apposite regolazioni per meglio registrare il flusso d’aria.
Le successive modifiche portarono ad aumentare la superficie stacciante al fine di aumentarne la portata, ecco che la macchina divenne doppia, poi quadrupla a due fila di staccio e poi a tre fila di stacci.
Per mantenere le velature degli stacci sempre puliti si adottarono diverse tecniche, quello delle spazzole è quello che risulta ancora attuale.
Sulle semolatrici moderne sono presenti diverse novità che riguardano sia i materiali di realizzazione, ovviamente non si utilizza più la struttura in legno, il movimento di vibrazione non è più garantito da eccentrici ma da moto-vibratori, gli elementi elastici che permettono ai stacci di vibrare ma di non trasmettere vibrazioni alla struttura esterna della macchina si sono molto evoluti e differenziati tra costruttore e costruttore.
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